MIRASHI MILOT ALFRED
 
ARTISTA OPERE MOSTRE IN ASTA
 

Alfred Mirashi, Artista Italo-Albanese, in arte Milot nasce il 29 agosto 1969 a Milot nel nord dell’Albania, nello distretto di Kurbin in una località non lontana dal mare. Primo di cinque fratelli, di cui quattro maschi e una femmina, proveneniva da una famiglia d’exkulak albanesi, i suoi antenati, infatti, erano grandi proprietari terrieri e per questa ragione temeva delle ritorsioni dei comunisti. Il padre d’Alfred faceva l’imbianchino e la madre, la maglierista. Ella ricamava abiti e corredi per matrimoni e altre occasioni, l’osservazione degli abiti tradizionali indossati durante le ricorrenze nazionali e nelle feste di villaggio, congiunta alla visione degli sgargianti colori, rosso, turchese, blu, oro, verde, e delle innumerevoli figure geometriche ornamentali, fece nascere in lui la passione per il disegno. Allora armato di un quaderno e una matita faceva schizzi ai famigliari.
Il 1998 si apre con la partecipazione alla mostra collettiva Arte per le rime, tenuta anch’essa presso lo Spazio Linati di Milano e a Prove d’artista 23 giovani dell’Accademia di Brera, organizzata da A. Ghinzani e M. Ceretti. Successivamente vince il primo premio di pittura al concorso svoltosi a Villa Litta a Milano. Subito dopo vince il premio al Salon Primo, presso Il Torchio di Porta Romana a Milano, ideato da F. Poli. Alfred da tempo firma i quadri con il nome d’arte “Milot”, quello del suo paese di nascita. Questo parzialmente è un ricordo nostalgico, ma esprime così la volontà di non tagliare i legami col luogo d’origine. Il 1999 è l’ultimo dei quattro anni d’accademia. Partecipa a diverse collettive: quella di sei studenti di Brera allo Spazio Linati, Milano curata da A. Ghinzani; alla Biennale di pittura Felice Casorati a Pavarolo svoltasi presso Torino; alla Rassegna Nazionale delle ventitré Accademie delle Belle Arti d’Italia allestita a Roma; alla Biennale Nazionale delle Accademie Italiane di Alatri tenuta presso Frosinone rappresenta quella di Brera. Vince il premio di pittura Premio Miss Cotonella Brera a Milano. Tra queste presenze la più indicativa è quella al Salon I, presso il Museo della Permanente di Milano, curato da due docenti di Brera, Laura Cherubini e Giacinto Di Pietrantonio. Una giuria seleziona i due più promettenti tra circa quattromila partecipanti ed Alfred è uno dei premiati. Conseguentemente è intervistato sulla pagina culturale del quotidiano “Repubblica” dalla giornalista Cloe Piccoli, cui parla della sua “Odissea” nel mondo dell’arte. Il quadro premiato inoltre viene pubblicato su diverse riviste. A proposito di questo F. Poli afferma: “Nel trittico Fi-nestra Aperta del 1999 su un luminoso fondo giallo dipinte ci sono larghe tracce di bianco e di rosa fucsia, cui si aggiungono piccoli scampoli di colori giallastri….Nella serie più recente d’opere di Milot, si propone uno scenario pittorico che sviluppa sostanzialmente quello precedente, ma con in più degli inserti decisamente inediti rispetto ai criteri informali più tradizionali…
Ma è il 2003 l’anno di esplosione di Milot, lo vediamo protagonista al Maschio Angioino di Napoli con la sua personale “Le Veneri di Milot”, realizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Regione Campania e con il patrocinio dell’Ambasciata Albanese d’Italia. La mostra del giovane artista mediterraneo, stabilisce un punto fermo nella sua ricerca concettuale e stilistica, proponendo una serie di grandi tele, denominate “Angolo del Mediterraneo”, sulla contaminazione fra la cultura popolare albanese (in particolare le texture dei vestiti tradizionali del suo Paese di origine) e la memoria storica del Mediterraneo, rappresentata da icone scultoree consolidate nella visione artistica sud europea, dalle statue di matrice illirica a quelle greche, romane e rinascimentali. Contemporaneamente Milot presenta una serie di installazioni che attraversano l’intera trama degli eventi della cultura mediterranea. Di particolare impatto è l’opera “Le veneri di Milot”, che da’ il titolo alla mostra e che è rappresentata formalmente da sette uova di grandi dimensioni riferite ad alcune figure della storia che sono entrate nell’immaginario collettivo: da Madre Teresa di Calcutta a Skanderbeg, Dante Alighieri, Caravaggio, Giordano Bruno, Alessandro Magno e Diego Armando Maradona. Simbolicamente questa installazione indaga sulla necessità del mito come punto necessario di riferimento nella cultura contemporanea. Sulla stessa linea concettuale sono le altre tre installazioni: “Tracce di Mare – il ritorno di Ulisse”, “I miei giocattoli proibiti” e “L’inganno di Zeus”, opere che si coniugano perfettamente per cromatismi e valenza ideologica con la parte pittorica della mostra. In occasione della inaugurazione viene presentato il catalogo che contiene, oltre alle opere, i testi dei critici Enzo Battarra, Eduardo Cycelin, Massimo Guastella, Francesco Poli, Massimo Sgroi e Paolo Thea.

Comincia così un periodo di fiorente carriera artistica che lo vuole, in personale o in collettiva, in tutt’Italia ad esporre le sue opere. Lo vediamo nel 2006 alla mostra collettiva “Vinces Agata O Della Santità”, Catania. A cura di Francesco Gallo, nel 2007 tra i “1000 artisti per un’ indagine eccentrica sull’arte in Italia”. Catalogo Rizzoli, a cura di Philippe Daverio e Jean Blanchaert , itinerante: Napoli , Roma, Bologna, Venezia., partecipa poi sempre nel 2007 alla mostra “Il Lazio tra Europa e Mediterraneo al Complesso del Vittoriano” a Roma.

Le porte internazionali gli si aprono nel 2008, quando è presente a New York alla Peg Alston Fine Art Gallery a cura di James Genovese e poi a Berlino alla Infantellina Contemporary, con curatrice Charlotte Stein.
Il successo internazionale prosegue nel 2009 con l’invito alla Prague Biennale 4, Padiglione “Albania e Kossovo”, a cura di Artan Shabani, Giancarlo Politi e Helena Kontova , (catalogo Giancarlo Politi editore), ed ancora New York, ancora alla Peg Alston Fine Art Gallery con una mostra a cura di Peg Alston stesso.
Nel 2011 arriva l’ambito invito all’”Open 14” , Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni a Venezia Lido a cura di Paolo de Grandis e Calotta Scarpa.
Il 2012 è un anno intenso per l’artista che vince il premio Internazionale di Pittura and galligraphy, a cura di Vincenzo Sanfo. Beining- China al Muzeo Water Cube- Beijing , 2 Edizione “Art Water Cube”. Partecipa alla quinta edizione della Biennale Internazionale di Torino , opere d’arte su carta , a cura della Giovanna Barbero “Stemperando 2012” ed inoltre vince a Londra, all’“Olympic Fine Arts London 2012 “,la Medaglia d’oro in Pittura al Museo Barbican Centre, a cura di Sanfo Vinzenco , La personale “Passepartout” alla galleria “La corte d’Arte Contemporanea” a cura della Rosanna Tempestini Frizzi e Carolina Orlandini a Firenze è un successo e proclama la “Chiave” suo simbolo artistico. Partecipa poi alla collettiva “Autoritratti”, (Artisti del terzo millennio) a Brindisi , a cura di Massimo Guastella. Viene poi “Identita Albanese” Il Giardino della Bellezza, sotto il patrocinio dell’ Ambasciatore Albanese S.E Llesh Kola, in collaborazione con la Provincia Regionale della Siracusa ,Comune di Noto e il gruppo Art Project a cura di Marco Nereo Rotelli . E poi ancora “Artour-o il Must Villa della Vedetta” , a cura della Tiziana Leopizzi a Firenze, “Il paese di fronte” , Museo Della Civiltà Romana,a Roma sotto il patrocinio dell’ Ambasciata Albanese a Roma.



 
 
Orizzonte dei gli eventi.Renato Natale Chiesa.
 
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