Armando PIZZINATO 1910-2004 Pordenone celebra la figura dell’artista Armando Pizzinato (1910-2004). L’Amministrazione comunale, con la collaborazione dell’Archivio Armando Pizzinato di Venezia, dedica all’artista un’ampia retrospettiva dal titolo “Nel segno dell’uomo”. La mostra, che ha sede presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone, è stata inaugurata lo scorso 9 febbraio e rimarrà aperta fino al 9 giugno. Si tratta della prima retrospettiva dedicata a Pizzinato, dopo la scomparsa avvenuta nel 2004 all’età di 94 anni. Curata da Casimiro De Crescenzo, la rassegna antologica si propone di tributare un omaggio all’artista che ha ricoperto un ruolo da protagonista nella scena artistica italiana del Novecento. Sono 145 le opere esposte e delineano un itinerario figurativo che attraversa le maggiori correnti espressive del secolo passato. L’artista. Nato a Maniago nel 1910, Pizzinato frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 1933 la Galleria del Milione di Milano, centro delle avanguardie internazionali e italiane, lo seleziona tra i nuovi talenti. Nel 1936 ottiene una borsa di studio e si trasferisce a Roma, dove viene ospitato per un periodo dallo scultore Aurelio De Felice prima e da Renato Guttuso poi. Allo scoppio della seconda guerra mondiale lascia Roma per tornare a Venezia. Qui frequenta Arturo Martini, Carlo Scarpa, Alberto Viani, Giuseppe Santomaso, Afro e Dino Basaldella, Giulio Turcato ed Emilio Vedova. Nel 1941 tiene a Venezia la sua prima personale. Il clima lagunare si rivela molto fecondo dal punto di vista artistico. Nell’agosto 1946 si sviluppa la prima formulazione della Nuova Secessione Artistica Italiana, gruppo artistico caratterizzato dalla volontà di reimpostare in modo dialettico “l’estetica delle forme” caratteristica della pittura accademica sviluppatasi sotto il regime fascista. La Secessione diviene poi Fronte Nuovo delle Arti, esperienza che vede la partecipazione attiva di Pizzinato fino allo scioglimento del gruppo, avvenuta nel 1950. Nel 1947 ottiene il primo posto per la pittura alla mostra “Arte Italiana d’Oggi” a Torino, nel 1948 riscuote ottimo successo alla Biennale d’Arte di Venezia. Negli anni Cinquanta l’attività artistica di Pizzinato subisce una virata in direzione del realismo sociale. Nei primi anni Sessanta realizza opere e pareti con maggiori richiami alla figurazione rispetto al suo precedente linguaggio dalle influenze costruttiviste. Dalla metà degli anni Sessanta la sua pittura subisce un’altra evoluzione, in direzione di una maggiore astrazione. Le nuove opere sono caratterizzate da una dimensione lirica, emozionale e non oggettiva. La mostra. La retrospettiva è articolata in sezioni. Si passa dalle giovanili “nature morte” elaborate sotto l’influsso della Scuola Romana alle opere del periodo veneziano, influenzate dall’espressionismo e dalla sintassi post cubista che scompone figura e natura morta caricando il colore di nuova vitalità espressiva. Si attraversano le opere del periodo “astrattista” per approdare alla fase segnata dal “realismo” e alla finale fase “figurativa”. Nelle sale della Galleria campeggiano anche i disegni preparatori alla decorazione ad affresco realizzata da Pizzinato, attorno alla metà degli anni Cinquanta, per una sala del Palazzo dell’Amministrazione del Comune di Parma, ciclo dedicato all’esaltazione del lavoro. Pizzinato e la città di Pordenone. La figura di Pizzinato è strettamente legata alla città di Pordenone. Qui l’artista trascorre gli anni della gioventù, iniziando a “dipingere da dilettante”. A Pordenone espone in diverse occasioni e ha lasciato importanti testimonianze nelle collezioni civiche della sua lunga attività di pittore e incisore. A lui è intitolata la nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. In contemporanea alla mostra “Nel segno dell’uomo”, Pordenone vuole rendere omaggio all’artista con un’esposizione intitolata “Armando Pizzinato. Il contesto pordenonese (1925-1940)”, dedicata alla ricostruzione del clima artistico della prima metà del Novecento in cui Pizzinato ha avuto la sua prima formazione. La mostra, curata da Giancarlo Pauletto, è stata inaugurata il 16 febbraio e sarà visitabile fino al 9 giugno presso la Galleria Sagittaria del Centro Culturale Casa A. Zanussi. Accanto a queste due mostre, il Comune di Pordenone e il Centro Iniziative Culturali Pordenone hanno messo a punto un ricco programma di iniziative collaterali: incontri con critici d’arte, visite guidate, letture e proiezioni per riscoprire la figura di Pizzinato. Vito Digiorgio
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