Gualtiero Truzzi 1950 Brescia
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"Spirali" 1986

... l‘artista è Gual, ed ormai non può certo passare inosservata la sua presenza. Si può sempre riscontrare l‘ormai notorio ed evidentemente felice impatto con il pubblico delle opere di questo apparente sognatore! Pubblico che comprendendo le sue sculture, mostra di percepirle più di quanto generalmente faccia con chi esprime attenendosi al mero tangibile. I motivi primari sono stati senz‘altro, il suo slancio sincero e le sue qualità innate, che non si inaridirono e non vennero tarpate (come spesso avviene per i giovani artisti) dalla acquisizione tecnica! Anzi, la notevole preparazione, conseguita in anni di studi ed esperienze, lo facilità nel raggiungimento di obiettivi ideali, non facilmente conseguibili, considerando la nostra confusa società. Poco più che bimbo realizzò una "Via Crucis" per una cappella gentilizia in provincia di Brescia, venne il suo primo approccio artistico con il pubblico a sancire che le tendenze creative infantili, avevano ormai preso una direzione irrevocabilmente precisa. Col passare del tempo e della esperienza, si arricchì al contatto della cultura e dell‘ambiente di gusto estetico toscano, alimentando la sua preparazione culturale, con interessi filosofici provenienti dall‘oriente. Anche gli studi milanesi compiuti all‘Accademia di Brera, allora, non avrebbero fatto altro che integrarsi al suo talento naturale. Dotato perciò di personalità e determinazione, egli proseguì coerentemente la sua evoluzione originale, e ben lo dimostrano le sculture esposte alla Villa Borromeo di Senago, dodici, e quasi tutte di grossa dimensione. Sono tra loro filologicamente collegate da uno degli aspetti fondamentali delle tematiche di Gual: "La Vita"! Ecco di nuovo presentarsi in queste opere, la ricorrente figura femminile, riflessiva, ma assolutamente non stupita nell‘osservazione di una piccola foglia tenuta tra le dita! La figura in questo caso è rappresentata nel vero, nel particolare ed in tutta la sua naturale soavità. Ed ancora, in altre opere, la solita immagine, ripresentarsi in aspetto metaforico, integrato da elementi archetipici, per la rappresentazione di simboli del nostro sviluppo umano-materiale; perciò le riflessioni, le tragiche riflessioni sugli sviluppi dell‘esistenza non compiuta o appena iniziata! Con ciò, non ci si può che riferire alle forme embrionali od a quella raffigurante un volatile (pare uno strano innocente colombo, ma è armato di artigli), divenuto rapace sul corpo di un bimbo. Ma le immagini sono comunque equilibrate, non cadono in drammatismo retorico, ma sublimano l‘aspetto spirituale, con forme dolci, proporzionate e serene, non contaminate nelle loro verità dall‘aspetto drammatico della reale apparenza. Si completa ora la visione delle opere esposte, considerando i due gruppi raffiguranti dolci coppie in amore, questo a conferma di quanto precedente¬mente asserito, che in tutti i lavori non c‘è ombra di crudo materialismo. Sono accuratamente impostati nelle forme, colpisce soprattutto il lirismo sensuale in proporzione alla passionalità degli atteggiamenti dei corpi. Questi lavori fungono da sostegno e da completamento all‘argomentazione sottintesa sul tema dei "principi vitali". La vita del mondo del sensibile, da una parte, con le immagini d‘eros ammantate di candore e sentimento; dall‘altra dunque, ancora l‘esistenza!... prima, durante e dopo, in un equilibrio armoniosamente infinito. L‘armonia raggiunta attraverso la conoscenza ed esplicata per mezzo dell‘eccletismo suo proprio, che permette all‘artista Gual di spaziare abilmente nel campo delle arti, non per meta finale, mascherata di aleatori contenuti!... ma come mezzo rinnovellante delle qualità dell‘essere.

Gemma Bertuzzi Stanchieri

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