Donini Ettore nasce a Corticelle Pieve (BS) il 10 giugno 1917. Pittore post impressionista di paesaggi, di fiori, di nature morte, di ritratti, decoratore e restauratore. Nei primi anni del 1930 il Donini osservò un restauratore nella Chiesa di Corticelle, ed affascinato dall‘accostamento fra l‘opera e l‘intervento di restauro, apprezzò il procedere e da subito decise che questo sarebbe stato il suo operare. Uno zio lo indirizzò presso una ditta di decorazione ma non era quello a cui lui mirava. Intorno ai quindici anni ebbe la fortuna di collaborare con i Trainini, che in quel momento eseguivano un intervento su di un dipinto murale nella Chiesa di Sant‘Agata e con loro rimase per circa quattro anni. Dopo quel periodo nacque il Donini pittore, con la sua interpretazione della natura, opere interessanti ed apprezzate, le sue prime partecipazioni a collettive a fianco dei noti pittori Canevari, Dolci e Agriconi. A causa della partenza dei fratelli, per il periodo bellico dovette aiutare il padre al mulino. Sul finire della guerra, trentenne, attratto da Parigi si trasferì in Francia ove dopo aver svolto alcuni lavori, si presentò come restauratore in una bottega di quadri e iniziò ad operare su dipinti di cavalletto, proseguendo con restauri di ambasciate e di alcuni castelli della Loira. Il suo soggiorno durò trent‘anni.
Ettore Donini - Wikipedia
Ettore Donini (Corticelle Pieve, 10 giugno 1917 – Brescia, 25 gennaio 2010) è stato un pittore, decoratore e restauratore italiano.
Terzo di otto figli, trascorse i suoi primi trent‘anni[1] nell‘apprendere l‘arte della tavolozza e del pennello: ancora adolescente, rimase tanto affascinato dal lavoro di restauro, osservato direttamente sulle impalcature della Pieve della Formigola a Corticelle, da decidere di farne la propria attività. Fra esperienze positive (la collaborazione negli anni trenta con Giuseppe e Vittorio Trainini, ultima generazione di insigni frescanti bresciani, e i paterni insegnamenti del pittore Eligio Agriconi) e momenti assai meno esaltanti (il lavoro da imbianchino presso la ditta Sottini di Brescia e quello nel mulino paterno durante il periodo bellico), Donini andò maturando la sua formazione artistica essenzialmente da autodidatta, giungendo non solo a padroneggiare con sicurezza il "mestiere" ma ad elaborare anche una propria espressione pittorica attinta alle forme impressioniste di fine Ottocento. Nel 1947 va a Parigi, dove conosce Bernard Buffet, e studia Cézanne. Dopo trent‘anni torna a Brescia, entra nell‘Associazione «Dolci», e restaura Villa Badia Piccola, vicino al colle Sant‘Anna[2]. Restaura anche l‘Ospedale di Gussago e altri palazzi; sue sono due personali, a Brescia (1979) ed a Artogne (1980)[3].
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