HUANG ZHOU
 
ARTISTA OPERE MOSTRE IN ASTA
 

Huang Zhou [Chinese, 1925-1997]

Huang Zhou è nato nelle campagne della Cina settentrionale. Cominciò a dipingere quando aveva 11-12 anni. Da piccolo ebbe per maestro il celebre pittore Zhao Wangyun che eccelleva nel ritrarre personaggi e asini. Huang Zhou superò il maestro. Nel rotolo “I cento asini”, creato nel 1979, figurano ben 97 asini, uno diverso dall’altro e tutti vivissimi nel portamento: ce ne sono che corrono, che saltano, che si grattano per il prurito, che succhiano il latte, in piedi, sdraiati o che si rotolano. Insomma 97 asini in 97 diversi atteggiamenti e pose. Nessuna ripetizione e nessuna impressione di sforzo stentato. Si può dire che Huang Zhou è veramente un grande pittore di asini. Ma perché ama ritrarli? Egli stesso ha spiegato il perché: in primo luogo, è cresciuto nella Cina nord-occidentale, dove vedeva spesso asini e perciò li conosceva abbastanza. In secondo luogo, gli asini sono buoni aiutanti dei contadini nel loro lavoro e nella loro vita nelle campagne cinesi; essi sono abituati a sopportare la fatica e sono piuttosto industriosi, perciò meritano di essere rappresentanti; in terzo luogo, prendendo come esempio la riuscita esperienza degli antichi con la massima: “specializzarsi in un mestiere”, ossia “impadronirsi di un’espediente per poi diventare bravo sotto tutti gli aspetti”, pensò di partire dalla pittura di asini per poi appropriarsi delle tecniche del pennello e dell’inchiostro e formare così il proprio stile artistico, sia ritraendo asini che altri soggetti. Per quanto riguarda gli asini, egli ha veramente raggiunto una perfetta tecnica e li può ritrarre senza la minima difficoltà. Inoltre egli ama dipingere anche altri animali, in specie il cammello. Sotto il suo pennello, i cammelli sono grandi e robusti e appaiono molto vigorosi; il quadro che nel 1957 conquistò la medaglia d’oro al 6° Festival mondiale della gioventù era esattamente un’opera che descriveva i cammelli in una tempesta di neve. Gli animali usciti dal suo pennello, che siano asini graziosi e abili, cavalli valenti e robusti, cammelli grossi e tarchiati o yak onesti e gentili, risaltano vivi come veri dal foglio di carta. Tuttavia i più riusciti e i più numerosi dipinti di Huang Zhou restano i personaggi umani.

Ogni volta che parla della propria attività creativa, Huang zhou pone sempre in rilievo che la vita è la fonte della creazione, ed è anche l’unica fonte. Entrato nel 1949 nell’esercito, Huang Zhou si impegnò nel lavoro di propaganda, disegnando caricature, manifesti, fumetti ed altri tipi di dipinti. Nonostante non abbia ricevuto una formazione specialistica, la lunga pratica artistica gli ha permesso di impadronisrsi delle tecniche del pennello e dell’inchiostro della pittura tradizionale cinese. E’ vissuto per molto tempo nella Cina nord-occidentale e nella regione del Xinjiang Uygur, lavorando tra le popolazioni locali di varie etnie. Dedicava molto tempo a fare schizzi, affinare le tecniche e accumulare materiali. Secondo alcune stime, i suoi dipinti assommano a oltre 10.000.

Una volta Huang Zhou ha detto: “Trovo sempre difficile tratteggiare una pittura nello stile tradizionale cinese, perchè la pittura tradizionale cinese è diversa da quella occidentale, la pittura a olio ha le sue, cioè l’idealizzazione concettuale. Alcuni pittori dipingono bambù, pini o rocce, però nei dipinti esiste questa idealizzazione concettuale che riflette l’ambizione e il carattere del pittore, esercitando su chi li guarda influenza e ispirazione”. Egli ha anche aggiunto: “Per impegnarsi nella pittura tradizionale cinese bisogna avere una educazione letterale che è unione di poesia, calligrafia e pittura. Più profonda è la preparazione letteraria, più sarà profonda l’allusione poetica e l’idealizzazione concettuale dei dipinti. A parte l’ispirarsi alla vita, bisogna anche possiedere la tecnica e l’unico metodo di impossessarsi della tecnica del pennello e dell’inchiostro della pittura tradizionale cinese è di fare esercizi e di tratteggiare tanti schizzi”. Tutti coloro che conoscono Huang Zhou sanno che il pollice, il medio e l’indice della sua mano destra sono deturpati da spessi calli: ecco il segno di decine di anni del suo lavoro e affinamento.

 
 
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