Fichera Gianni
Giovanni Fichera, in arte "Occhiola‘ ", e‘ nato a Catania il 25 marzo 1925. Pittore e scultore, vive a Rapallo in Salita del Boschetto 13. Figurativo espressionista, piu‘ volte riconosciuto Maestro d’arte e Accademico per meriti speciali, ha esposto quasi in tutto il mondo e preso parte a rassegne internazionali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti, trofei, medaglie d’oro, ecc. Hanno parlato di lui fra gli altri: Carlo Sirtori, il Cardinale Martini, Giovanni Paolo 11, Giorgio Mascherpa, Paolo Levi, Pierluigi Bozzia, Renato Guttuso, Bruno Cassinari, Silvio Ceccato, Carlo Franza ecc. E‘ inserito in molte riviste e cataloghi d’arte. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. Fecondo interprete della realta‘ esistenziale del nostro tempo, Fichera ha dato un’impronta determinante all’arte innestandovi il senso piu‘ autentico del messaggio cristiano, verso la fratellanza universale quale fine per risolvere i problemi dell’umanita‘ . Le sue opere sono popolate da emblematiche figure, i suoi ritratti rivelano una notevole capacita‘ percettiva. Egli usa il colore in modo estremamente personale, dosandolo con abilita‘ nella creazione delle atmosfere.
[nell‘immagine: Autoritratto ‘89, olio su tela 50x70 cm]
felci e foglie di fantascienza nelle tavole di Gianni Fichera
mostra del pittore Fichera presso Palazzo Sormani
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ TITOLO: Felci e foglie di fantascienza nelle tavole di Gianni Fichera - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Gianni Fichera, Palazzo Sormani, corso di Porta Vittoria 6. Sino al 30 aprile. Acqueforti e acquetinte, soprattutto: le incisioni di Gianni Fichera (Messina, 1932) sono in questi giorni lo scenario fantastico per chi entra nell‘ atrio della Biblioteca comunale. Quasi a creare un piccolo sortilegio che predispone e prepara ai libri, le tavole . prevalentemente in bianco e nero, poche acquerellate ., a chi le osserva narrano storie "di ardita finzione", come nota Curzia Ferrari. Nel tratto fitto e nella densa rete di segni, apparizioni e, appunto, finzioni di ogni genere vengono contraddette da enigmi reali, identificazioni, dettagli dell‘ evidenza. Alberi, radici, fiori di pianeta sconosciuto; in questo pianeta metaforico dell‘ intelligenza o della memoria compaiono felci e foglie di astrazione fantascientifica, oscurita‘ che pervadono gli animi con un inverosimile "horror vacui" e altri consimili motivi di sconcerto e inquietudine. Ma ecco, subito dopo, oggetti (quasi) rinoscibili, o almeno afferrabili con l‘ immaginazione: qualcosa come paesaggi d‘ un ‘ 700 idillico e fermo, mappe e mappamondi, fiori divenuti astratti e astri delicati, invenzioni di fruttiere come barche nello spazio. Qualche albero mostra il groviglio simbolico delle radici, uno a forma di cervello umano; un chiaro segnale viene da un tessuto o rete a margherita, accostabile ai molti soli in cui la tecnica risolve il pensiero o l‘ aurora di una speranza umana. In cui, in sostanza, la sapienza artigianale di Fichera attrae, trasfigurandoli, tutti i motivi reali e psichici verso la loro puntuale realizzazione formale. Gilberto Finzi
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