Michele Cascella (Ortona, 7 settembre 1892 – Milano, 31 agosto 1989) è stato un pittore e paesaggista crepuscolare italiano.
Dopo aver svolto le prime attività artistiche sotto la guida del padre Basilio, nel 1907, tiene assieme al fratello Tommaso la sua prima mostra personale nelle sale della Famiglia Artistica di Milano.
Nel 1909, sempre con il fratello Tommaso Cascella, allestisce una mostra nella Galleria Druet di Parigi, partecipando nello stesso anno al Salon d‘Automne. Nel 1911 organizza una mostra di disegni a pastello nel Ridotto del Teatro Nazionale di Roma. Tra il 1914 ed il 1915 collabora a La Grande Illustrazione pubblicata dal padre Basilio con disegni ed illustrazioni grafiche, esponendo nel 1917 al Salone dell‘Associazione della Stampa e nella Galleria Centrale d‘arte a Milano. Partecipa alla Prima guerra mondiale.
A Roma, nel 1919, tiene una mostra personale alla Galleria Bragaglia e conosce in quella occasione Carlo Carrà che consente poi il trasferimento della mostra a Milano nella Galleria Lidel. Nel 1920 si stabilisce definitivamente a Milano dove frequenta con entusiasmo il poeta Clemente Rebora, da cui confesserà di aver tratto ispirazione per la realizzazione di alcune sue opere.
Dal 1928 al 1932 viaggia tra l‘Italia e Parigi dove nel 1937 gli viene assegnata la medaglia d‘oro all‘Esposizione Internazionale. Nel 1938 esegue le scenografie dell‘opera "Margherita da Cortona" rappresentata al Teatro alla Scala. Dal 1928 al 1942 è presente a tutte le edizioni della Biennale di Venezia, risiedendo quindi a Portofino dal 1938, fonte d‘ispirazione delle sue opere tarde. Nel 1939 a Messina realizza un mosaico nella nuova stazione marittima, raffigurante Mussolini che, in una visita a Palermo, "elevava la Sicilia all’onere di essere il Centro dell’Impero".
Dopo la seconda guerra mondiale si fanno più frequenti le sue mostre all’estero: Parigi (negli anni cinquanta e sessanta) ma anche Sudamerica (soprattutto Buenos Aires e Montevideo) e Stati Uniti. E proprio negli USA, in California, si stabilirà per lunghi periodi di tempo, alternando periodi di permanenza in Italia (ha risieduto per alcuni anni in campagna nei pressi di Colle Val d‘Elsa) ed in Europa. I soggetti più rappresentati sono fiori, campi di grano e papaveri, i paesaggi abruzzesi e Portofino. Importanti sono state le mostre antologiche di questo periodo.
In occasione del centenario della nascita, a Milano, presso il Palazzo della Permanente è stata allestita una grande rassegna di opere realizzate tra il 1907 ed il 1946.
Particolare rilievo è da attribuirsi ai suoi ritratti di donne, realizzati con raffinate tecniche prefuturiste. Pare che uno di questi, intitolato "Paola", sia andato perduto nelle aste di una famiglia nobile decaduta. Il suo valore si aggira intorno al milione di euro, ma ci sono collezionisti disposti a spendere cifre ben più elevate, che meglio si adattano alla straordinaria bellezza ed alla raffinatezza del meraviglioso olio su tela del Maestro di Ortona.
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