RAFFAELE BUENO
(1945) Raffaele Bueno fa parte di una grande famiglia di artisti: il padre e lo zio, Xavier e Antonio Bueno, nati in Spagna e poi migrati a Parigi e a Ginevra e quindi trasferitisi a Fiesole negli anni ’40, costituirono insieme ad Annigoni e Sciltian il cosiddetto gruppo dei Pittori Moderni della Realtà. E quindi Raffaele Bueno, vive e lavora nella grande villa di Fiesole dove è nato. Dalla base di Fiesole, che costiuisce un cenacolo straordinario di pensiero libero, i viaggi sono frequenti e spesso verso Oriente, e il lavoro si svolge lontano da qualsiasi senso di competizione, così come invece impone la prassi dell‘arte contemporanea. Pittore romantico e simbolista, troviamo quindi nella pittura di Raffaele Bueno elementi di misticismo, insieme ad un’attenzione alla materia, agli oggetti, alla poesia che deriva dall’amore e dall’attaccamento al contesto domestico. Anzi, scrive Paolo Baldacci, presentando una sua personale a New York nel 1994: “Se parliamo di pura capacità di creare un mondo poetico, Raffaele è il fenomeno artistico più degno di nota che vi sia oggi in Italia…”
Raffaele Bueno è nato a Fiesole nel 1945 dove vive e lavora. Fino al 1964 fa varie esperienze da autodidatta, del tutto indipendenti dalle tradizioni familiari: costruisce robot umanoidi con materiali residui della tecnologia e a queste “cose”, Umberto Eco dedica uno scritto (Elogio della Malafede, 1969); passa successivamente alla scultura vera e propria: grandi uccelli metallici e pesci e uccelli in legno. Dalla metà degli anni ’70, Raffaele si dedica solo alla pittura: è un pittura di piccolo formato, densa di racconto. Delle mostre più recenti ricordiamo: Abitare il tempo, Verona (2005); Gli Etruschi in India, Venezia (2004); Sul filo della lana, Biella (2005) a cura di Philippe Daverio; L’amore per la terra: Italia-Giappone, Fondazione Michetti, Francavilla a Mare, Edizione Premio Michetti 2003.
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