Bruno Gorgone, Cuneo 1958. Bruno Gorgone svolge la sua attività artistica soprattutto nell‘ambito della pittura, pur realizzando interventi effimeri legati al tema del "Mito - Giardino" e installazioni nell‘ambito dello studio della relazione opera - ambiente. Ha conseguito la maturità artistica al Liceo Arturo Martini di Savona e successivamente si è laureato in Architettura all‘Università degli Studi di Genova. Ha quindi approfondito la sua formazione a Venezia interessandosi di grafica e soprattutto delle applicazioni artistiche del vetro di Murano, iniziando a realizzare opere con la tecnica dell‘incisione su lamina d‘oro a caldo su vetro sommerso, nelle quali imprime i segni e le simbologie della sua pittura. Dal 1981 espone in mostre personali e collettive in Italia, Francia, Germania, Lussemburgo, Spagna, Austria, Svizzera, Polonia, Scozia, Giappone e Stati Uniti. Negli anni Novanta il suo lavoro si contraddistingue per una progressiva sintesi fra segno, forma e colore, sino ad evolvere verso una pittura di pattern quale "linguaggio concettualmente avanzato dei reciproci scambi tra figurazione e astrazione" come ha rilevato il critico Tommaso Trini e come ha evidenziato il critico Vittorio Sgarbi che ne ha inquadrato l‘opera nel percorso storico che ha origine dal Cézanne delle "estreme varianti della Sainte - Victoire" fino ai movimenti di Gruppo Forma 1 e MAC (Movimento Arte Concreta). Il critico francese Pierre Restany, teorico del Nouveau Réalisme, ha seguito il lavoro dell‘artista in particolare nella fase più sperimentale, caratterizzata dall‘uso dell‘elaborazione grafica computerizzata e della video art, scrivendo il testo Gorgone. Il colore nel nuovo destino dell‘immagine. La sua opera è documentata all‘Accademia Nazionale dei Lincei di Roma e all‘Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
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