Cappelli Giovanni. Cesena (Forlì), 1923 - Bogliaco (Brescia), 1994. Pittore e disegnatore. Appreso il mestiere di falegname, s‘iscrive al Liceo Artistico di Bologna, frequentando anche la Scuola Libera del Nudo, presso l’Accademia di Belle Arti, di Virgilio Guidi. Nel 1947 si trasferisce a Torino, dove raggiunge l’amico pittore Sughi. Nel 1949 si stabilisce a Roma unendosi al gruppo dei pittori del Portonaccio (Muccini, Vespignani). Nel 1953 tiene la prima personale alla Galleria Bergamini di Milano. Nel 1954 vince il Premio Vado Ligure e il Premio Antonietta Capitini. Nel 1956 partecipa alla XXVIII Biennale di Venezia e l‘anno dopo alla Rassegna del Disegno Realista Italiano a Mosca e a Leningrado, nonché alla Mostra della Giovane Pittura Europea a Varsavia. Nel 1959 si trasferisce a Milano. Nel 1974 gli viene dedicata a Cesena un’antologica. Nel 1977 fonda il gruppo Coop. 77 Arti Visive, caratterizzato da un polemico programma contro la mercificazione dell’arte e della cultura. Partito, all’epoca del Gruppo di Portonaccio, da una pittura realista prevalentemente svolta su tematiche rurali, influenzata dall’arte di Fattori e di Viani, matura, nei tardi anni Cinquanta, un linguaggio con accenti di carattere espressionista. In seguito si accosta al realismo esistenziale attraverso l’amicizia con Giuseppe Banchieri, Gianfranco Ferroni e Tino Vaglieri: sostituisce i soggetti rurali con temi di vita e realtà metropolitana e si interessa alla pittura di Giacometti e Bacon. Abbandona infine le tematiche sociali a vantaggio di una riflessione di derivazione esistenzialistica, adottando uno stile dalle inflessioni informali. Bibl.: M. De Micheli, Arte e mondo contadino, Milano, 1980; Giovanni Cappelli, Milano, 1989.
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