Luciano Minguzzi (Bologna, 1911 - Milano, 2004).
Fu maestro della scultura, scultore molto apprezzato internazionalmente e ospitato nei principali Musei di arte moderna e contemporanea.
Sotto la sapiente guida del padre, anch‘egli scultore, compie le prime esperienze; continua gli studi presso l‘Accademia di Bologna e grazie ad una borsa di studio, soggiorna a Parigi ed a Londra.
Inizia ad esporre nel 1933 e già alla Quadriennale romana del 1943 ottiene il suo primo premio. Seguono i premi dell‘Angelicum del 1946 ed il primo ex-aequo alla Biennale del 1950.
Nel dopoguerra realizza per la sua città natale il monumento ai partigiani, composto da due figure umane, un uomo ed una donna. L‘opera, collocata presso Porta Lame (che ha visto una battaglia tra nazisti e partigiani nel 1944), è stata realizzata col bronzo di alcuni cannoni tedeschi confiscati al termine del conflitto mondiale.
Vince il concorso bandito nel 1950 per la "Quinta Porta" del Duomo di Milano terminata nel 1965
Nel 1970 gli viene conferito l’incarico per la realizzazione della "Porta del bene e del male" della basilica di San Pietro in Vaticano: vi lavorerà con vigore e passione per sette anni.
Critica [modifica]
La forza del suo realismo iniziale nasce da una capacità naturale di rivivere con spirito nuovo scene di vita e figure familiari.
Influssi di cultura antica e moderna, si aggiungono al realismo, contemperando tendenze proprie dell‘espressionismo e del cubismo.
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