Luciano Minguzzi (Bologna 1911).
Luciano Minguzzi nasce a Bologna il 24 maggio 1911. Il padre, Armando, è scultore. Nel 1931 il giovane Minguzzi si iscrive all‘Accademia di Belle Arti di Bologna. Qui segue i corsi di incisione tenuti da Giorgio Morandi, quelli di scultura sotto la guida di Ercole Drei, mentre all‘università frequenta le lezioni di Roberto Longhi. Nel 1934 espone alla XIX Biennale di Venezia e, nel 1939, alla Quadriennale d‘Arte di Roma. Nel 1942 è presente con una sala personale alla XXIII Biennale di Venezia. Terminata la guerra, fonda con altri artisti il gruppo Cronache. Nel 1949 tiene una mostra al Museo dell‘Athénée di Ginevra. L‘anno dopo, invitato alla XXV Biennale di Venezia con un gruppo di opere, fra le quali il Gallo, ottiene il Gran Premio della Scultura. Trasferitosi a Milano nel 1951, partecipa al concorso per la V Porta del Duomo di Milano, che lo vede vincitore nel 1958. La porta verrà inaugurata nel 1965. Nel 1952 partecipa con una personale alla Biennale di Venezia e la giuria internazionale gli assegna un Premio Aggiunto per la Scultura. In questi anni scolpisce opere quali: l‘Acrobata, il Contorsionista, le Due figure, la Donna che salta la corda e il Cane tra le canne.
Nel 1953 partecipa al concorso per il monumento al Prigioniero politico ignoto alla Tate Gallery di Londra ricevendo il 3° premio. Nel 1955 Minguzzi con la Galleria del Milione è presente al Museo d‘Arte Moderna di New York e alla mostra nel parco Middelheim di Anversa. Nel 1956 espone alla Quadriennale di Roma, al Museo Rodin di Parigi e alla Viviano Gallery di New York. Lo stesso anno gli viene assegnata la cattedra di scultura all‘Accademia di Belle Arti di Brera dove insegnerà fino al 1975. Nel 1957 è presente nelle piazze e nei parchi d‘Europa con sculture di grandi dimensioni quali Gli aquiloni, Luci nel bosco, Ombre nel bosco, Sei personaggi, Pas de quatre. Dal 1957 al 1960 espone in Australia, Perù, Stati Uniti, Inghilterra, Olanda e Germania. Le sue sculture ispirate al tema degli uomini del Lager nascono dalla fine degli anni Cinquanta agli anni Sessanta. Nel 1964 è nominato insegnante di scultura alla Sommer Academy di Salisburgo. Nel 1970 riceve l‘incarico da Paolo VI per la realizzazione della Porta del Bene e del Male per la Basilica in San Pietro in Vaticano, opera alla quale lavorerà per sette anni. Gli anni Ottanta lo vedono impegnato in grandi opere quali le Parche, la Dafne e il gruppo dei Nuotatori. Tra il 1988 e il 1989 scolpisce le porte per la chiesa Stella Maris a Porto Cervo, in Sardegna.
Nel 1988, dopo quattro anni di lavoro, termina la Porta per la Chiesa di San Fermo Maggiore a Verona, opera benedetta da Papa Giovanni Paolo II nello stesso anno e inaugurata il 21 giugno 1997. Nel 1992, in occasione degli ottant‘anni dell‘artista, il Comune di Milano gli dedica una grande mostra personale
al Castello Sforzesco. L‘anno successivo è presente all‘esposizione all‘aperto alla Rocca Malatestiana di Cesena insieme a Manzù
e Fabbri. Nel 1994 alcune sue opere sono esposte alla mostra "Disegno e scultura nell‘arte italiana del XX Secolo", al Museo della Permanente di Milano. Partecipa nel 1995 alla mostra
"La città di Brera. Due Secoli di scultura" all‘Accademia di Brera
e tiene una personale alla Civica Galleria di Arte Moderna di
Saint-Vincent. Nel 1996 nasce a Milano la Fondazione Museo Luciano Minguzzi. Il 1998 vede Minguzzi ricevere a Bologna il Premio Marconi. Nello stesso anno, mostre antologiche del maestro sono ospitate presso l‘Università Statale di Bologna e il Museo Marino Marini di Firenze. Nel 1999 il Comune di Vicenza dedica a Minguzzi una grande mostra monografica alla Basilica Palladiana. Tra le sue ultime opere di scultura vi sono il Gallo ‘99, nuovo omaggio al soggetto-simbolo di Minguzzi, la grande Op là (1952-2000) e i due Uomo n. 1 e Uomo n. 2 del 2000-2001.
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