Agostino Ferrari nasce a Milano il 9 novembre 1938.
Inizia professionalmente l‘attività artistica nel 1959.
Nel 1961 si ha la sua prima esposizione personale alla Galleria Pater, a Milano.
Nel 1962 con gli amici pittori Arturo Vermi, Angelo Verga, Ettore Sordini, Ugo La Pietra e il poeta Alberto Lùcia fonda il Gruppo del Cenobio.
Nel medesimo anno tiene una personale alla Galleria Cenobio a Milano.
Nasce allora quello che sarà il filo conduttore della sua ricerca sino ad oggi: il segno.
Nel 1963 il segno si tramuta in una vera e propria scrittura, una grafia policroma, dinamica; giunge ad una sorta di Manifesti.
Nel 1964-1965 è a New York per due stagioni artistiche.
Dal 1966 al 1967 vi è in lui una tendenza alla plasticità che lo porta a ricercare la possibilità di mettere in relazione il segno con una Forma totale; Lucio Fontana presenta una sua mostra.
Nel contempo, e fino al 1971, Ferrari riprende la ricerca sul segno e realizza quadri dove su una superficie trasparente rappresenta il Segno Simbolo, in rilievo il Segno Fisico Positivo e intagliato il Segno Fisico Negativo. È il Teatro del segno.
Dal 1972 al 1975 cerca di determinare le reazioni psicologiche che hanno su di lui i colori, ed in particolare le interrelazioni di questi ultimi con i segni e le forme. Ai quadri che realizza dà il titolo di Segno forma colore.
Nel 1972 alla Galleria San Fermo e nel 1974 al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano presenta l‘organizzazione di Segno forma colore all‘interno dello spazio di 20.000.000 anni di luce proposto da Vermi.
Questo lavoro lo porta a realizzare nel 1975 un‘opera di grandi dimensioni: l‘Autoritratto, esposto all‘Art 6/75 di Basilea e quindi a Milano, nella Rotonda della Besana.
Nel 1978 emerge il desiderio di esprimersi ancora con il segno, in quanto è l‘unico elemento ad avere una maggiore aderenza ai suoi stati d‘animo. Realizza così i Giardini e i Ricordi, opere composte da segni-segnali, come "cenni", dai colori ridenti, nel tentativo di dar vita ad una pittura segnica non impegnata. Dopo tale esperienza nasce il desiderio di "rifondare". Le esposizioni a livello internazionale si susseguono: New York, Bruxelles, Dallas, Berlino, Bonn, Francoforte, Colonia ecc.
Dal 1979 al 1982 il segno ritorna a predominare per dar corpo ad opere che si riferiscono al tempo e alla memoria.
Dal 1983 ad oggi il suo lavoro segnico s‘incentra sugli Eventi, nei quali il segno è totalmente libero da sovrastrutture e si realizza nella sua totalità. Ma il segno non si identifica solo come scrittura, è segno-simbolo, emblema, realizzato con l‘uso di sabbia in quanto materiale di grande "teatralità tattile". Agostino Ferrari vive e lavora a Milano.
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